Breve uscita pomeridiana con la classe 1b. Come breve era stato l'incontro del 13 novembre, durante il quale i ragazzi avevano formulato una serie di domande di prima conoscenza del Parco Nord.
Oggi il nostro scopo sarà quello di andare alla scoperta del vestito
invernale di alcuni alberi.
A scuola avete elaborato un elenco di piante - sulle quali avete già
iniziato a lavorare.
Non so se riusciremo a vedere tutte le 15 piante ... ma, faremo il possibile!
Ci fermiamo subito in corrispondenza del pioppo bianco - anche se questo
non è presente nel vostro elenco.
Osserviamo la corteccia molto chiara - non bianca - e liscia. In alto
vediamo le gemma che si stanno ingrossando, in "odore" di primavera.
Entriamo nel bosco e andiamo alla ricerca dell'olmo - un grande albero
che qui forma una sorta di boschetto monospecifico.
Anche l'olmo sta ingrossando le gemme: anzi, sta già fiorendo!
La sua corteccia è piuttosto ruvida, con muschio morbido.
Osserviamo che un piccolo rametto porta qualche sottile strato di sughero.
Poco più in là ci sono molte querce rosse: le foglie sono ancora ben conservate, oltre alle ghiande cicciotte e il cappello semplice. Le foglie hanno i lobi appuntiti.
L'acero viene subito dopo con la sua corteccia liscia e i semini alati
che già sono in germinazione.
Osserviamo sul suo tronco parecchie cicatrici che evidenziano una sua
storia particolare.
Lungo il viale dei pioppi cipressini osserviamo la forma slanciata di questo albero. Osserviamo anche dei buchi notevoli, segno del lavorio del picchio per realizzare il suo nido. Evidentemente il suo legno risulta essere piuttosto tenero!
Poco oltre c'è un bel cerro (quercia) con molte ghiande dal cappellotto riccioluto sui rami...
La sua foglia ha dei lobi particolarmente incisi.
Il pioppo nero maestoso, con una corteccia spessa e le foglie triangolari...
L'ontano napoletano con le sue piccole pignette scure...
Il pino silvestre con gli aghi disposti a due a due e la corteccia rossastra...
Un bel cespuglio fiorito di corniolo...
Un altro pino ... il p. excelsa, con gli aghi disposti in fascetti di 5 e lunghi il doppio di quelli del pino silvestre...
E le betulle? Praticamente non ce ne sono più, sono tutte morte
a causa soprattutto della notevole e perdurante negli anni siccità
estiva. Osserviamo solo tronchi in piedi, ricporeti da funghi.
In un caso riusciamo a bucare con un dito il tronco e addirittura a buttarlo
a terra.
Un ultimo cenno per la pianta più sensibile alla temperatura che
sembra quasi primaverile: il sambuco.
Questi ha già parecchie foglie verdi ben sviluppate: se non arriverà
un'ondata di gelo tardiva tra poco si ricoprirà completamente di
fogliame.
Direi che - volendo - di materiale per il vostro lavoro in classe ne avete più che a sufficenza.
Buon lavoro e un cordiale saluto.